Guastalla, città dalle sette punte

Carta di Guastalla, foto di Raffaele Perulli

Carta di Guastalla, foto di Raffaele Perulli

La città di Guastalla, quantunque piccola, non avendo essa 3000 metri di circuito, è pregevole per la sua simmetria. E cinta da mura formanti un settagono, lungo le quali si è fatto recentemente un ameno passeggio. Le sue contrade sono ben distribuote, in drittura, e la più parte spaziose. La principale è la Via Gonzaga che si estende da un capo all’altro della città fralle a sue porte, quella di S. Francesco al Sud, e di S. Giorgio al Nord. Il territorio è in piano: confina al Nord col comune di Luzzara, all’Est con quello di Reggiolo, al Sud collo Stato estense, all’Ovest con quest’ultimo mediante il fiume Crostolo, e col regno lombardo veneto mediante il Po. E’ tagliato da diversi cavi, cioè dalla Parmigiana, dalla Tagliata, dal Bresciano, dallo Zenzalino, dalla Fossa di confine, dal Redifosso, e dal Cavetto di S. Rocco. (Tratto dal “Vocabolario topografico dei ducati di Parma Piacenza e Guastalla”)

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A volte, spulciando negli archivi, capita di imbattersi in veri tesori. Ne sa qualcosa Alberto Cenci, fondatore della casa editrice Antiche Porte, che nell’archivio della Prefettura di Reggio Emilia ha trovato due mappe di Guastalla. «Non due mappe qualunque – precisa – ma due carte antiche, risalenti al 1843, che Francesco V (qualche anno dopo) si fece spedire a Modena per l’approvazione, e in cui sono riportati i nomi originali delle vie cittadine e foresi, ossia del contado, della capitale gonzaghesca».

Sono molto diverse da quelle attuali?
«Decisamente sì. In quel tempo le strade prendevano il nome in base a ciò che “ospitavano”: nella mappa delle vie cittadine di Guastalla, per esempio, troviamo la via del carbone e capiamo che lì si commerciava quel combustibile».

Senza queste antiche mappe sarebbe stato possibile risalire ai nomi originali delle vie?
«In realtà, su alcuni dei muri delle case che costeggiano le strade, sono ancora presenti delle iscrizioni particolari. Si tratta degli antichi cartelli stradali, diciamo. Ma chiaramente non tutte le iscrizioni si sono conservate».

E poi, mappa alla mano, i cittadini potranno confrontare i toponimi attuali con quelli antichi…
«È quello che spero. Sarebbe molto interessante, credo, andare in giro per la città a confrontare passato e presente».

(Dalla Gazzetta di Reggio del 25 settembre 2016)

Daniele Tanferri

La carta a casa di Daniele Tanferri

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christian giovannini

La carta di Christian Giovannini

Tatuaggio Guastalla

E poi… c’è chi si tatua il settagono di Guastalla dietro al braccio, quasi a voler, ma in modo discreto, sottolineare quanto legame ci sia con la propria città.

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